
23/08/2014 - Fonte:
Nutrition Foundation Italy (clicca qui)
Autori
Bradbury KE, Crowe FL, Appleby PN, Schmidt JA, Travis RC, Key TJ.
Titolo
Serum concentrations of cholesterol, apolipoprotein A-I and apolipoprotein B in a total of 1694 meat-eaters, fish-eaters, vegetarians and vegans
Pubblicato su
Eur J Clin Nutr. (European Journal of Clinical Nutrition) - 2013 Dec 18. doi: 10.1038/ejcn.2013.248. [Epub ahead of print]
Il profilo lipidemico dei vegani è il più favorevole, se confrontato a quello dei mangiatori di pesce, dei carnivori ed anche dei vegetariani.
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Un nuovissimo studio prospettico condotto in Inghilterra, chiamato EPIC-Oxford, ha dimostrato che sono i vegani i più protetti dal rischio di malattie cardiovascolari e tumorali.
Decisamente più dei carnivori, dei vegetariani e di chi rinuncia a carne e latticini ma non al pesce.
Dopo aver preso in esame 65411 uomini e donne britannici scelti in base alle abitudini alimentari prevalenti (carne, pesce, dieta vegetariana o dieta vegana), gli studiosi hanno messo in correlazione i diversi stili di vita e alimentari con il rischio di malattie croniche e tumori .
Al centro dell’attenzione degli scienziati, in particolare, è stato il profilo lipidemico, fondamentale fattore di rischio per la malattia coronarica (CHD).
La colesterolemia totale e LDL e l’apo B (apolipoproteina B 100, il principale componente strutturale proteico delle LDL) risultano nei vegani inferiori rispetto a tutti e tre gli altri gruppi di confronto.
Anche i valori del colesterolo HDL seguono lo stesso pattern (sono cioè più bassi tra i vegani.
Aderire alla filosofia alimentare vegana assicura anche una discreta forma fisica: dallo studio è emerso che le persone con indice di massa corporea più basso erano in media soprattutto i vegani. Più magri, insomma, e più protetti dalle malattie